

Martín-Baró Ignacio
Ignacio Martín-Baró, psicologo e sacerdote gesuita spagnolo, dedicò la sua vita alla comprensione della difficile realtà sociale e politica del Salvador, dove insegnava Psicologia all’Università che sarebbe poi diventata tristemente nota per i fatti brutali che portarono alla sua morte e alla morte dei suoi colleghi: la UCA.
“Nacho”, come veniva chiamato, lottò tutta la vita per i diritti umani, l’uguaglianza e la giustizia sociale, denunciando inoltre l’impatto negativo della politica statunitense nel Paese e la connivenza della dittatura salvadoregna con gli Stati Uniti d’America.
Morì assassinato il 16 novembre 1989, in piena guerra civile, per mano di uno squadrone della morte del paese centro americano. Con lui vennero uccisi i sacerdoti Ignacio Ellacuría, Segundo Montes, Juan Ramón Moreno, Amando López, y Joaquín López y López, oltre a due donne che abitavano con loro (madre e figlia). Sono loro i “martiri della UCA”.
Il fatto avvenne nove anni dopo l’uccisione dell’Arcivescovo di San Salvador, Padre Romero.
Ignacio Martín-Baró è uno dei maggiori teorici del la Teologia della Liberazione ma soprattutto è ritenuto il padre della Psicologia della Liberazione. Le sue opere sono conosciute in tutto il mondo e nel suo pensiero la psicologia deve essere, senza se e senza ma, sempre al servizio delle popolazioni oppresse. Nonostante nel suo nome si tengano congressi internazionali e dal suo insegnamento discendano importanti filoni della Psicologia moderna occidentale, tra i quali la Psicologia sociale e di comunità, Martín-Baró non era mai stato tradotto in Italia.