Dicono del libro…
La sabbia di Léman di Carmine Sorrentino
La sabbia di Léman di Carmine Sorrentino è un romanzo denso di lirismo, una prosa poetica che non abbassa mai il ritmo della narrazione tra un presente sospeso, che conduce a una rinascita, e un passato intriso di dolore che (s)corre più veloce del tempo. Sorrentino racconta egregiamente l’amore al contrario, quello di chi non ce la fa a sostenere il peso del proprio coraggio e torna inaspettatamente sui propri passi (Sebastien, il fisico nucleare) e di chi si lascia andare sulle onde notturne del più intimo sentire in un freddo deserto giordano (Amin, la guida).
Tra i due c’è Carlo, il protagonista, un pittore di cieli e nuvole, che aspira al vuoto e alla nudità del proprio corpo e della propria anima per trasformarsi nel perfetto amante di sé stesso in una sorta di personale redenzione. In mezzo ci sono luoghi da esplorare, un lago misterioso, un cane, miti, racconti e leggende, che rendono questo libro un viaggio epico e appassionante ma anche un percorso necessario verso l’analisi del vuoto interiore e l’anatomia del dolore. Un gran bel romanzo.
Ringraziamo Paolo Vanacore per aver scritto la recensione e averci dato la possibilità di pubblicarla.